Introduzione:
Se pensavi che dopo Gara 1 avessimo già visto tutto, Monaco 2 ti ha ricordato che la Formula E è quella categoria dove non capisci nulla fino all’ultimo giro, e anche dopo hai comunque dei dubbi. Pioggia, sorpassi, errori, rimonte, e un trionfante ritorno del mitico Sébastien Buemi dopo sei anni di digiuno. Altro che revival, questo è un comeback da film.
Pagelle Ignoranti di Monaco 2:
La pioggia che rende tutto imprevedibile
Non sai mai chi esce, chi frena, chi pattina e chi gira tipo autoscontro. Voto: acquazzone. 10 meritato.
La differenza tra le McLaren in Formula E e quelle in Formula 1
In F1: non c’è storia, solo Mad Max tiene il passo. In Formula E: McLaren annuncia l’addio e scompaiono pure le prestazioni. Coincidenze? Non credo. Voto: due categorie, una confusione.
La bellezza per cui in Formula E non solo cambia tutto da un weekend all’altro, ma anche da gara 1 a gara 2 nella stessa settimana
Ieri MVP, oggi DNF. Ieri out, oggi podio. L’unica costante è che non ci si annoia mai. Voto: 10 all’anarchia.
Il sorpasso di Vergne sotto al tunnel su Rowland
Sembra un trailer di Fast & Furious Monaco Drift. Voto: cinema. 8 pieno.
Le dimensioni delle vetture di Formula E
Le auto sono piccole, le manovre grandi. Sorpassi ovunque. Altro che F1. Voto: taglia S, spettacolo XXL.
Di Grassi che dopo tanti complimenti finisce a muro come non ci fosse un domani
Classico. Ti lodano un giro e il giro dopo sei nel guardaroba. Voto: karma drift.
La maestria con cui Ticktum si gira nel vicolo con una sola manovra dopo essere uscito nello scontro con Cassidy
Altro che autoscuola. Questo è stile Montecarlo edition. Voto: 10 al parcheggio creativo.
Wherlein che nel giro di tre curve passa prima Nato e poi Hughes e Evans (in un colpo solo)
Si chiama mandare tutti a pascolare come pecorelle smarrite. Voto: pastore tedesco.
Mueller che da MVP di ieri si ritrova oggi… out
Voto: Dalle stelle alle stalle, con deviazione per l’inferno. Bonus track: delusione.
Cassidy che in Gara 1 è quello con meno energia e in Gara 2 quello che ne ha di più
Lo chiamavano il contatore della Jaguar. Voto: Enel Energia.
La gara di Buemi: perfetta, stellare
Partenza dall’ottavo posto. Pioggia. Rimonta. Vittoria. Sei anni dopo. Voto: 10 e Lode, con standing ovation.
Le solite gare di Formula E, senza nulla di scritto e con mille capovolgimenti e colpi di scena. Ci piace tantissimo
La categoria dove la safety car è un personaggio protagonista, ma anche no. Dipende dai casi e non puoi mai sapere. Voto: 10 alla sceneggiatura.
Rowland, Cassidy (da sedicesimo a terzo), ma pure Da Costa e De Vries. Grazie per averci fatto emozionare
Gara vera. Cuore vero. Sorpassi veri. Voto: 10 a tutti voi e al motore elettrico (ma non ditelo a Ferrari).
Conclusioni:
Anche stavolta Monaco ha mantenuto la promessa. Due gare, due vincitori diversi, e mille emozioni. Con Buemi che torna a trionfare, Cassidy che fa il giocoliere dell’energia, e Rowland che si porta a casa un altro podio… ci siamo gasati. Anzi, ricaricati.
E adesso, il contatore è già puntato su Tokyo, dove la Nissan gioca in casa e il campionato si fa infuocato. Preparate le batterie. Si riparte “a tutto watt”.
Commenti bonus ignoranti:
-
Monaco è l’unica pista dove se sbagli una curva… entri in un hotel.
-
Cassidy: ha più ricarica lui che il mio smartphone con la modalità risparmio batteria attiva.
-
Vergne difende come se avesse in macchina l’ultima baguette di Parigi.
-
Ticktum si gira meglio di un ballerino cubano.
-
McLaren in Formula E (oggi) sembra l’invitato al party che se ne va prima che inizino i giochi.
-
Di Grassi: complimenti per le scorse gare, ma oggi… boh, muro.
-
Rowland è l’uomo Monaco: se gli dai una pista glamour, lui risponde presente.
-
De Vries c’è sempre. Anche quando non lo noti. Tipo il Wi-Fi che funziona. Quando non va lo critichi, ma facciamoli anche un complimento ogni tanto!
-
Buemi ha vinto come un vecchio leone che ruggisce quando tutti lo davano in gabbia.
-
In Formula E niente è scontato. Tranne il fatto che ci divertiamo ogni volta. Quello, sì, è scontato. I paradossi dello sport…
Formula E – RecensionE Ignorante GP Monaco 2: Quando il bagnato rende tutto più sexy (e scivoloso)
Formula E – RecensionE Ignorante GP Monaco 2: Quando il bagnato rende tutto più sexy (e scivoloso)
Introduzione:
Se pensavi che dopo Gara 1 avessimo già visto tutto, Monaco 2 ti ha ricordato che la Formula E è quella categoria dove non capisci nulla fino all’ultimo giro, e anche dopo hai comunque dei dubbi. Pioggia, sorpassi, errori, rimonte, e un trionfante ritorno del mitico Sébastien Buemi dopo sei anni di digiuno. Altro che revival, questo è un comeback da film.
Pagelle Ignoranti di Monaco 2:
La pioggia che rende tutto imprevedibile
Non sai mai chi esce, chi frena, chi pattina e chi gira tipo autoscontro. Voto: acquazzone. 10 meritato.
La differenza tra le McLaren in Formula E e quelle in Formula 1
In F1: non c’è storia, solo Mad Max tiene il passo. In Formula E: McLaren annuncia l’addio e scompaiono pure le prestazioni. Coincidenze? Non credo. Voto: due categorie, una confusione.
La bellezza per cui in Formula E non solo cambia tutto da un weekend all’altro, ma anche da gara 1 a gara 2 nella stessa settimana
Ieri MVP, oggi DNF. Ieri out, oggi podio. L’unica costante è che non ci si annoia mai. Voto: 10 all’anarchia.
Il sorpasso di Vergne sotto al tunnel su Rowland
Sembra un trailer di Fast & Furious Monaco Drift. Voto: cinema. 8 pieno.
Le dimensioni delle vetture di Formula E
Le auto sono piccole, le manovre grandi. Sorpassi ovunque. Altro che F1. Voto: taglia S, spettacolo XXL.
Di Grassi che dopo tanti complimenti finisce a muro come non ci fosse un domani
Classico. Ti lodano un giro e il giro dopo sei nel guardaroba. Voto: karma drift.
La maestria con cui Ticktum si gira nel vicolo con una sola manovra dopo essere uscito nello scontro con Cassidy
Altro che autoscuola. Questo è stile Montecarlo edition. Voto: 10 al parcheggio creativo.
Wherlein che nel giro di tre curve passa prima Nato e poi Hughes e Evans (in un colpo solo)
Si chiama mandare tutti a pascolare come pecorelle smarrite. Voto: pastore tedesco.
Mueller che da MVP di ieri si ritrova oggi… out
Voto: Dalle stelle alle stalle, con deviazione per l’inferno. Bonus track: delusione.
Cassidy che in Gara 1 è quello con meno energia e in Gara 2 quello che ne ha di più
Lo chiamavano il contatore della Jaguar. Voto: Enel Energia.
La gara di Buemi: perfetta, stellare
Partenza dall’ottavo posto. Pioggia. Rimonta. Vittoria. Sei anni dopo. Voto: 10 e Lode, con standing ovation.
Le solite gare di Formula E, senza nulla di scritto e con mille capovolgimenti e colpi di scena. Ci piace tantissimo
La categoria dove la safety car è un personaggio protagonista, ma anche no. Dipende dai casi e non puoi mai sapere. Voto: 10 alla sceneggiatura.
Rowland, Cassidy (da sedicesimo a terzo), ma pure Da Costa e De Vries. Grazie per averci fatto emozionare
Gara vera. Cuore vero. Sorpassi veri. Voto: 10 a tutti voi e al motore elettrico (ma non ditelo a Ferrari).
Conclusioni:
Anche stavolta Monaco ha mantenuto la promessa. Due gare, due vincitori diversi, e mille emozioni. Con Buemi che torna a trionfare, Cassidy che fa il giocoliere dell’energia, e Rowland che si porta a casa un altro podio… ci siamo gasati. Anzi, ricaricati.
E adesso, il contatore è già puntato su Tokyo, dove la Nissan gioca in casa e il campionato si fa infuocato. Preparate le batterie. Si riparte “a tutto watt”.
Commenti bonus ignoranti:
Monaco è l’unica pista dove se sbagli una curva… entri in un hotel.
Cassidy: ha più ricarica lui che il mio smartphone con la modalità risparmio batteria attiva.
Vergne difende come se avesse in macchina l’ultima baguette di Parigi.
Ticktum si gira meglio di un ballerino cubano.
McLaren in Formula E (oggi) sembra l’invitato al party che se ne va prima che inizino i giochi.
Di Grassi: complimenti per le scorse gare, ma oggi… boh, muro.
Rowland è l’uomo Monaco: se gli dai una pista glamour, lui risponde presente.
De Vries c’è sempre. Anche quando non lo noti. Tipo il Wi-Fi che funziona. Quando non va lo critichi, ma facciamoli anche un complimento ogni tanto!
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In Formula E niente è scontato. Tranne il fatto che ci divertiamo ogni volta. Quello, sì, è scontato. I paradossi dello sport…
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