Formula 1: RecensiOne ignorante GP Messico 2024

Formula 1: RecensiOne ignorante GP Messico 2024

di 28 Ottobre 2024

Torna il weekend di Formula 1 e con lui tornano le nostre pagelline ignoranti!

It’s race week? No, it’s AleTasso21 week!




GP Messico 2024

“Era l’anno dei Mondiali, quelli del…” no, aspettate un attimo, abbiamo sbagliato canzone. Siamo nel 2024, a una manciata di gare dalla fine e non stiamo parlando di calcio, ma di Formula 1. Scusate la confusione iniziale, ma era da tempo che non ero più abituato a vedere in alto la nostra Nazionale o la Ferrari; perciò, un po’ di smarrimento è anche lecito… 

Detto ciò, arriva sempre quel momento in cui ti domandi che cosa ti rimarrà della gara passata, perché vittoria più bella è sempre la prossima, certo, ma uno sguardo (ironico) al passato non guasta mai. Così, il primo pensiero che mi viene in mente è che Marc Gené non ha mai visto nulla, nemmeno questa volta, almeno stando alla convinzione con lui lo ripete ad ogni Gran Premio. Passano gli anni e cambiano le prestazioni, ma Super Marc non è l’unica cosa “già vista” nel suo elenco di cose “mai vicste”; infatti, l’Alpine può essere prima come ultima, ma per Vanzini Ocon sarà sempre “un pilota difficile da superare” e la vettura transalpina rimarrà sempre “una macchina molto veloce nel dritto”. Sempre. A prescindere. Dogma delle fede vanziniana. 

Si parla di quella stessa fede mista a gufate che, per una volta, sembra cominciare ad abbandonare anche i bibitari della Red Bull, che all’improvviso non è più indistruttibile nei fuori pista e soprattutto… maxi penalità per Max. Wow Callo mai vicsto cuesto! Inutile girarci attorno, quando vinci ti va sempre bene, ma quando perdi anche la ruota della sorte gira… Nel frattempo, fra Alonso e l’Aston Martin il vero malato era la sua vettura, che lascia a piedi l’asso spagnolo proprio nel suo GP numero 400. Questo, tra le altre cose, dà anche ragione al solito Stroll quando lascia intendere di arrivare spesso davanti a Fernando. Certo, quando lui si ritira.  

Abbiamo sognato tutti un’altra doppietta rossa, ma il numero di giri di gara ha tradito Cialsss. Dovevamo chiudere la gara con venti giri di anticipo. Diciamo, però, che anche alla Ferrari (comunque in grande spolvero ultimamente) va tutto bene perché “te la sei costruita”; ancora una volta, diamo merito ai piloti: tutto poteva cambiare se non trovavi il modo di metterti subito davanti. Ma voglio dire di più (il tempo, sicuramente, mi smentirà, ma sono pagelline ignoranti): se Norris avesse 20 punti di distacco primo e Leclerc 100 punterei comunque su Leclerc come possibile campione, non su Lando. Non me ne voglia l’inglese e non mi si dia del “predestinatohhh man”, ritengo semplicemente il monegasco più “attrezzato” del rivale. 

Che altro dire? Ogni volta che Ferrari prova giro veloce ho timore di vederli a muro (cosa, per altro, nemmeno così lontana davvero ieri). Negli ultimi giri abbiamo anche visto il tentativo di aggiudicarsi il giro veloce in una lotta a distanza fra lo stesso Leclerc e Perez, ma un cialssss in modalità qualifica, questo mesiscano (aaparentemente) demotivato e con una macchina così tanto (poco) performante, difficilmente riuscirà a batterlo. E infatti… Perez che, per altro, da Checo a cieco è un attimo; Annalisa direbbe dove vaaaaaaaiiiii cosa vuoooooiiiiii, la strada finisce. E facciamo un house party e facciamo calcio. 

 

Note a margine: 

Ennesima gara priva di picchi emozionali da abbattere il tifoso cardiopatico medio, rimane soltanto Vanzini a lasciarci intendere qualche grande cosa che, invece, non si è vista. Come quando si ri-esalta per un replay, scambiato per live. Poesia. Vanzini uno di noi. “El Matador Sainz”, però, vecchio mio, non si può sentire, scusate. Il Matador è Fernando o, per i calciofili, Edinson Cavani. Diamoci delle gerarchie e parliamone di nuovo con una Red Bull davanti. 

Lawson e Colapinto, intanto, sempre da applaudire: sono tosti questi ragazzi terribili. Ma queste Haas???? E, dal significato opposto, ma questa Sauber kik tri chic kik pirichic???? Zero wow Callo, mai vicsto cuesto. 

Ci eri mancata safety car. Love. 

 

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

2 Comments

  1. Fabio 30 Ottobre 2024 at 13:31 - Reply

    Premetto… Non ho visto la gara e nemmeno le qualifiche… Grazie per le tue pagellone…. Chiaro che non andrò nemmeno a vedere la registrazione…. Chiaro che Leclerc è sempre Leclerc e Norris è sempre Norris… E Ocon è sempre difficile da superare…. Quanto mi piacerebbe un mondiale monomarca con gli stessi piloti che si sfidano ad armi pari oltre che con queste macchine….. Nando sarebbe così indietro?! E Verstappen così avanti…. Chi lo sa?!!

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